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Green Day, 25 anni di "Warning": l’evoluzione oltre il punk rock

La band annuncia la ristampa del suo sesto album in studio, che segnò un ulteriore passo in avanti
Green Day, 25 anni di "Warning": l’evoluzione oltre il punk rock

Lo stereo apre con le prime note di "Warning", chitarre acustiche che si intrecciano con armoniche e mandolini, mentre la batteria tesse un ritmo incisivo ma delicato, d'ispirazione beatlesiana, e il riff di basso ricorda quello di "Picture book" dei Kinks. La percezione è diversa dal passato, i Green Day hanno preso una nuova direzione. Non è più il muro di distorsioni di "Dookie" e la frenesia nervosa di "Insomniac", superando anche le sperimentazioni del precedente "Nimrod". La struttura punk rock che dai primi anni Novanta ha definito il suono di Billie Joe Armstrong, Mike Dirnt e Tré Cool si apre a un ritmo che non segue più una frenesia incontrollata, e si evolve traducendo rabbia e ironia in melodie più complesse.
Venticinque anni dopo, quell'evoluzione continua a spingere i Green Day oltre i confini del punk. Ora, seguendo le riedizioni recenti di "Dookie" per i 30 anni e di "Nimrod" per i 25 anni, la band non perde quindi occasione per celebrare il suo sesto album in studio. Il prossimo 14 novembre, "Warning" torna quindi nei negozi in una nuova edizione celebrativa con inediti, b-side e rarità.

Più che un punto di svolta, o un indebolimento della loro frenesia, "Warning" è stato per i Green Day una prova di maturità, segnando una transizione dalla frustrazione adolescenziale a un’età adulta più consapevole, a partire dai testi delle canzoni, che iniziavano a scavare nella vita quotidiana, nella responsabilità e nella politica. Nonostante le opinioni contrastanti sul cambiamento di stile della band, al tempo della sua uscita il disco ricevette perlopiù recensioni positive dalla critica, che elogiò in particolare la scrittura di Billie Joe, pur non diventando un grande successo commerciale. La maggior parte delle critiche che vennero mosse contro "Warning" nel 2000, consideravano l'album una parentesi debole in un catalogo fino ad allora impeccabile, bollandolo addirittura come uno scivolone vedendo il trio perdere la grinta e addolscendosi troppo. "Il sesto album del trio californiano solleva una domanda: chi vuole ascoltare canzoni di fede, speranza e commento sociale da quella che un tempo era la band più venduta dello 'snot-core'?", era il sottotitolo della recensione pubblicata dall'edizione statunitense di "Rolling Stone" alla pubblicazione di "Warning". Proprio allo storico magazine a stelle e strisce, il frontman della band dovette spiegare in un'intervista: "Quando inizi a parlare di politica, è come se dovessi essere vulnerabile e in qualche modo sensibile. Perché se è sempre aggressione diretta, alla lunga non c’è più empatia per la posizione che stai assumendo. Non stai dicendo alla gente di riflettere, stai dicendo loro cosa pensare".
Come a voler sottolineare che il sesto lavoro di studio dei Green Day non era stato un granché, il trionfo del successivo "American idiot" del 2004 venne quindi salutato come un clamoroso “ritorno in forma”. Venticinque anni dopo, però, "Warning" si presenta come il capitolo più giusto in quel momento della carriera del trio di Berkeley, rivela come abbia in realtà gettato i semi della critica sociale tagliente che sarebbe poi esplosa in "American idiot".

Anche dal punto di vista musicale, "Warning" vuole essere un evoluzione, segnando un momento di passaggio dall'adolescenza alla maturità, sia narrativa che sonora. Pur senza abbandonare la propria identità, i Green Day trasformano il loro punk rock, esplorando suoni folk e pop come in "Macy’s day parade", introducendo strumenti nuovi e contaminazioni, come l'uso della fisarmonica in "Misery". Le canzoni oscillano tra malinconia e sarcasmo, come "Minority", scelto come primo singolo del disco, che arriva come un invito a difendere le proprie convinzioni senza seguire la massa. "Hold on" si costruisce addirittura su un'armonica che ricorda l'uso dello strumento da parte dei Beatles in "Love me do" e "I should have known better". La sezione ritmica di Mike Dirnt e Tré Cool resta comunque un nucleo pulsante importante, mentre Billie Joe rivela l’amore dei Green Day per le icone del rock britannico, dai Fab Four a Elvis Costello e i Kinks, mostrando anche un nuovo impegno politico anticipando il fermento post-11 settembre del disco successivo.

Venticinque anni dopo l'uscita, quando venne salutato da un'accoglienza non troppo entusiasta e alcuni fan lo consideravano un indebolimento dell’urgenza della band, "Warning" riesce ora a mostrare la sua importanza. Con il tempo, il sesto album dei Green Day ha assunto il carattere di un documento di crescita e ricerca, che ha accompagnato il trio verso un nuovo equilibrio, tra ironia e impegno, tra leggerezza e profondità, tra il desiderio di sperimentare e il bisogno di rimanere fedeli alla propria identità.

La ristampa per il venticinquesimo anniversario, vuole quindi portare l’esperienza di "Warning" a un livello completo. Il cofanetto super deluxe includerà infatti le dodici tracce originali rimasterizzate, demo inedite, b-side, rarità e la registrazione live di un concerto a Tokyo nel 2001, con vinili colorati, booklet, poster, toppa, set di spille e adesivi. Come anticipazione, i Green Day hanno condiviso una versione demo del brano "Castaway". "Warning (25th Anniversary Deluxe Edition)" comprenderà in totale 49 brani distribuiti su cinque LP o quattro CD.

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